Oggi vogliamo raccontarvi una storia. Una di quelle che fanno ridere, ma che dovrebbero fare piangere. E riflettere.
Esistono più versioni di questa storia, ma sono vere tutte. C’è chi la racconta con un dirigente d’azienda come protagonista, chi utilizza un imprenditore affermato, un direttore marketing, un responsabile alla comunicazione o un libero professionista, il titolare di un negozio, di un e-commerce.
Personaggi diversi accomunati dalla medesima sventura: quella di aver scelto una strategia marketing al ribasso ed essersi affidati, per l’occasione, all’amico del cugino del cognato, al figlio del collega che è tanto bravo con il computer, alla nipote del vicino di casa che frequenta la quarta ginnasio e ne capisce di greco e di latino. Scrive tanto bene, che ci vuole a scrivere un comunicato stampa o i testi per la nuova brochure?
Persone comuni che affidano lavori specialistici ad altre persone comuni oppure a persone che nella vita fanno mestieri completamente diversi. Ecco perché chiedono poco.
Prova a pensare: andresti mai da un muratore chiedendogli di operarti di appendicite? Specificando, ovviamente, che gli pagherai non più di 10 euro lorde all’ora. Oppure: ti salterebbe in mente di farti costruire una casa nuova dal cartolaio che sta all’angolo della strada, visto che si diletta di costruzioni lego e non ha mai perso un numero di “Costruisci il tuo reattore atomico sovietico”?
No? Ma costano poco. E sono tanto bravi. E allora, perché affidare la creazione di un sito internet, una pagina Facebook, un logo, un video a persone che non hanno studiato, non hanno esperienza, lavorano a casaccio ma si accontentano di una “mancia”?
La nostra storia parte con uno dei grandi personaggi citati qualche riga qui sopra. Persone accomunate dalla passione per il Marketing del ribasso. Il dirigente di turno, anziché spendere migliaia (o decine di migliaia) di euro e affidare la comunicazione aziendale a una realtà capace, fatta da professionisti, delega il tutto a soggetti non meglio definiti, scelti esclusivamente in base al loro costo irrisorio. Tanto, per fare una pagina Facebook e un sito sono capaci tutti.
Dopo una prima fase di “osannazione selfie” dove il dirigente di turno si vanta dell’affare appena fatto ( del tipo: “sai, le agenzie mi chiedevano 20.000 euro, il cugino dell’amico del garzone dell’elettricista mi fa tutto a 900 euro, con soli 400 di anticipo!”), ecco arrivare i primi risultati. Con i primi errori, imprecisioni, funzioni non implementate, siti internet che restano senza visitatori e pagine Facebook vuote, che contano solo qualche decina di fan.
Il cugino dell’amico del garzone dell’elettricista si scusa, dice che provvederà, in un giorno non meglio specificato, a riparare agli errori ma che prima gli servono i 500 euro di saldo, altrimenti come fa a lavorare? Passano le settimane e i mesi, e il rampante aiuto-elettricista sparisce, dice che non riesce a fare quello che gli si chiede, che ha bisogno di altro denaro per finire il lavoro.
Intanto, il sito web dell’azienda, del negozio o del prodotto in questione rimane fermo, i potenziali nuovi clienti che lo visitano non lo capiscono, non ricevono le informazioni necessarie e si allontanano. Un’azienda che non sa realizzare un sito, che garanzie può dare? Intanto, il promettente garzone continua a profondersi in scuse, dice che non è colpa sua, in fondo è un elettricista, non un esperto di web, comunicazione, social marketing.
Terminato il periodo di “osannazione selfie”, l’imprenditore, professionista, responsabile, negoziante si rimette in cerca di qualcuno che realizzi (per davvero, stavolta) il lavoro richiesto. La situazione non è migliorata, una parte di denaro destinato al progetto è stata buttata dalla finestra e la tabella di marcia segna diversi mesi di ritardo rispetto a quanto previsto. Il Marketing del ribasso porta a una presa di coscienza: quella di aver buttato tempo, denaro e risorse.
Perché realizzare un sito internet, una pagina Facebook, un logo, una grafica, un qualsiasi strumento di comunicazione non è uno scherzo. Non si tratta di lavoretti alla portata di chiunque. Esistono professionisti anche per queste cose, persone che hanno dedicato una vita per riuscire a realizzare questi strumenti nel migliore dei modi. Per consentire a chi li commissiona di guadagnare grazie a questi strumenti.
Già, perché il cugino dell’amico del cognato non pensa mai a questo lato fondamentale del lavoro: qualsiasi strumento di comunicazione deve generare un profitto nelle tasche di chi lo commissiona. Una pagina Facebook deve portare nuovi clienti, così come un sito internet. Se non lo fanno, sono inutili.
Ecco, allora, perché ci sono persone che vendono lo stesso lavoro a 900 € e altre a 20.000 €. Perché solo nel secondo caso, il lavoro realizzato può portare un guadagno a chi lo ha commissionato.
Non si tratta di parole ma di matematica. Google Analytics e Facebook Insights, giusto per fare due esempi, indicano con precisione l’andamento di un sito o una pagina Facebook, dando la possibilità a chi li commissiona di verificare, mese per mese, quanti soldi ha speso per commissionare il lavoro e quanti soldi il lavoro stesso ha portato nelle casse dell’azienda. Ma di questo, l’amico del cugino del cognato non ne parla, mai. Probabilmente perché non ne conosce l’esistenza, in fondo non è il suo lavoro. Infatti è un elettricista.
I veri professionisti parlano per prima cosa dei risultati che il loro lavoro potrebbe ottenere, costruiscono ogni progetto tenendo bene in mente il loro cliente e le sue aspettative. E le soddisfano.
Ecco perché il marketing del ribasso non funziona. Ecco perché esistono le agenzie e i professionisti della comunicazione. E perché è bene rivolgersi a queste realtà quando si vogliono ottenere risultati, visibilità e guadagni per la propria azienda.
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