Quante volte abbiamo comprato un regalo pur sapendo in partenza che si sarebbe rivelato una scelta sbagliata? Magari il 24 sera, un minuto prima della chiusura dei negozi e senza il tempo necessario per cercare qualcosa di più appropriato.
Sono i cosiddetti “regali dell’ultimo minuto”, quelli che si rendono necessari quando si è sbagliata la pianificazione del Christmas Shopping con la consegna inderogabile del 25 dicembre (o, in alcune Regioni, anticipata al 24 sera).
Ogni anno è la stessa storia: il brief viene fissato il 26 dicembre e prevede 364 giorni (365 i bisestili) per la corsa agli acquisti. Il cazzeggio creativo del “tanto è ancora presto per pensarci” e del “bello ma lo comprerò quando ci saranno i saldi” prosegue regolarmente fino a Novembre, quando la scadenza inizia vagamente a farsi sentire. Ma è l’ultima settimana quella a cui tradizionalmente si affida la parte esecutiva del lavoro: l’acquisto dei regali.
Come per ogni consegna, qualcosa va sempre nel verso sbagliato ed eccoci alla serata del 24 dicembre, persi per negozi per cercare il regalo della cognata della zia del cugino e del nipote del fratello della nuora dello zio che viene dall’Australia, a casa nostra, proprio per Natale. Pensa che fortuna.
Mentre i registratori di cassa iniziano la procedura di chiusura e gli altoparlanti iniziano a sfollare gli ultimi ritardatari (altre persone che ingenuamente sono andate lunghe alla consegna), la corsa al regalo assume i contorni dell’ultimo minuto alla finale di Masterchef, o le sembianze dell’ultimo giro di pista al termine di una maratona olimpica, che è un po’ lo stesso: al grido di “si salvi chi può”, vengono acquistati regali a caso, tanto si possono sempre cambiare fino a Capodanno.
Poi, una volta a casa, si fanno i conti con quanto si è comprato. Dal pigiama peloso quanto uno Yeti allergico all’estetista allo scaldamani in pile con cuocipizza incorporato, ci si prepara alla faccia sconsolata del parente che aprirà il regalo e al suo classico sorrisetto tirato di circostanza. Di quelli che parlano da soli dicendoti “la prossima volta potresti pure risparmiarti i soldi e scrivermi TI ODIO in una busta sigillata, da mettere sul parabrezza dell’auto”. Ma ormai non c’è tempo per rimediare, quindi è necessario adottare una precisa strategia.
Bistrò Creativo vi propone di sfruttare i fondamenti della psicologia moderna e di agire sull’inconscio della vostra “vittima”. Al posto del classico biglietto di auguri, giocate sull’ironia e utilizzate una delle nostre Cartoline Consolatorie, magari ricordandogli che qualsiasi sia il regalo “sempre meglio di un boxer con le renne”. Se invece il contenuto del regalo fosse proprio un paio di boxer con palco di corna incorporato, cambiate soggetto con un più diplomatico “sempre meglio di un panettone scaduto”. Tanto quello non dovreste averglielo regalato, a quel punto tanto valeva la busta sul parabrezza.
La vostra creatività verrà apprezzata, il regalo un po’ meno ma almeno verrà catalogato subito come un regalo ironico, fatto per strappare un sorriso nel giorno più felice dell’anno. Giorno nel quale avrete applicato una forma di marketing applicata alla psicologia.
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